Dedico questa piccola digressione dalle mie sperimentazioni fotografiche a questa importante iniziativa.
Non c'è una donna che in vita sua non si sia sentita chiedere a un colloquio di lavoro se ha figli o se ha intenzione di averne, come se l'amore fosse un sessantottino anestetico alla professionalità, o se la passione per la pasta fatta in casa entrasse in conflitto d'interesse con giacca e camicia.
Il giorno in cui le donne capiranno che devono smettere di giocare al perverso gioco della competizione per la cattura del maschio e devono unirsi per far sentire che le loro condizioni sono diverse da quelle dettate finora, allora qualcosa potrà cambiare.
Il 9 e il 10 luglio ho voglia di andare a dire queste cose a Siena, assieme a tante altre persone che non accettano che siano sempre gli altri a decidere.